Costa d’avorio – Cosa sta succedendo

A distanza di due settimane dall’arresto del presidente Gbagbo la situazione della Costa d’Avorio è quella di un paese occupato e saccheggiato.  Il villaggio di Gagnoa luogo di nascita di gbabo per due volte terrorizzato i soldati di ouattara sostenuti della liocorno dopo aver passato per le armi gli amministratori del villaggio sono passati casa per casa a esigere un tributo pari a circa un mese di stipendio medio e chi non ha potuto pagarlo è stato brutalmente ucciso. Attualmente la maggioranza degli abitanti ha dovuto lasciare il paese.

Si combatte ancora a  Yopougon  un comune di Abidjan dove da oltre 10 giorni le strade sono piene di morti. Violenze gratuite sui civili si segnalano in tutto il sud del paese.

Ogni possibilità di esprimere legalmente il dissenso da parte del partito che rappresenta almeno il 50% degli ivoriani è represso il 23 aprile i soldati sono intervenuti nella prima conferenza stampa convocata da FPI allontanando tutti i giornalisti stranieri e sequestrando tutti i documenti.

Oggi è chiaro che l’unico obiettivo della Francia era e resta quello di mettere nel caos un paese per poterlo pieare al suo desiderio coloniale.

Oggi appare evidente che la stampa europea è del tutto asservita ai poteri forti e che la stessa ONU non rappresenta altro che gli interessi della nazioni forti.

Dietro alla reclamata “riconosciuta internazionalmente legittimita dell’elezione” di Ouattara funzionario del Fondo Monetario priva di ogni legittimita’ giuridica - al contrario della vittoria reale di gbago basata  sulla proclamazione della corte costituzionale ivoriana non c’era alcuna volontà di stabilire la democrazia – in un paese che nonostante l’occupazione delle regioni del nord viveva una democrazia ma solo la voglia di mettere al potere un uomo totalmente controllabile.

Dietro la richiesta di invio di truppe dai paesi confinanti non vi era la volontà di salvaguardare i civili ma quella di occupare militarmente un paese per poi sottoporlo a una pressione etnica e appropriarsi delle risorse economiche.

Dietro l’arresto di Gbagbo non c’era l’idea di sottoporre un tiranno al processo ma quella di piegare un uomo che è il simbolo dell’indipendenza e del benessere degli Ivoriani e screditarlo alla faccia del mondo.

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